... Erotico caffè...

... Erotico caffè...

Scende lento, puro
Fatto di amare stille
Di color ambrato scuro

Nel delicato incavo scorre
Tra seni deliziosi
Desideroso percorre

La pelle vellutata
Anelita il suo giungere
Brama, la piccola fonte
Di gocce zuccherata

Avide labbra attendono
Davanti il segreto scrigno
Quel soave dono

Il tiepido caffè prosegue
Raggiunge l’eccitata oasi
Dolci gocce d’essenza insegue

Arrivando all’unione finale
In profumate stille
Dal sapore ancestrale

Dove bocca non resiste
In quell’attesa interminabile
Nel dissetarsi non desiste

P.G.d.L.


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martedì 23 dicembre 2014

Racconto


Inconsapevole, distratto investigatore... (provvisorio) 5a parte  

Di quei giovedì ce ne furono altri, anzi non ne persero nessuno. Poi un giorno Antoine, insospettito dall’ evidente cambiamento di Francoise, dovuto sia dalle frequenti visite in villa, anche da sola, sia dalle sempre più brevi presenze in negozio, particolarmente di giovedì. Decise, senza essere visto, di seguire i movimenti della sorella, così riusciva a capire il vero motivo di tale cambiamento. Scoperto il segreto di Francoise, gli venne l’ idea di nominare lei e il marito, responsabili del negozio di Milano, così aveva la scusa plausibile per allontanarli da Parigi e Francoise da Michele, così avrebbero avuto il modo e la maniera di rafforzare il loro rapporto.
Doveva solo trovare il momento opportuno per farli edotti del suo pensiero.
Quel momento arrivava in una delle tante sere a cena, come accadeva spesso negli ultimi tempi, nella villa di Antoine e Benedetta, si ritrovarono insieme, Maxim, Francoise e Alberto. Erano a tavola, stavano quasi alla fine della cena, Marie- Claire aveva appena servito il dessert, un delizioso semifreddo alle albicocche per tutti, eccetto, per Antoine.
Dal tragico periodo della scomparsa di Josephine, iniziava a manifestarsi in lui, una leggera forma allergica, che accadeva ingerendo le albicocche o i suoi derivati, di cui però ne andava ghiotto e, più passava il tempo e più l’ intolleranza si acuiva. Quando aveva avuto i primi sintomi, consultarono un dottore, poi divenuto il suo medico di fiducia, che dopo aver fatto le opportune ricerche e analisi, confermò la forma allergica e, gli prescriveva la Glycoramina (vit. B3) da portare sempre con se. Alexander, il medico, gli diceva anche, che quel preparato era per le forme lievi di allergia. Così per Antoine veniva portato un meraviglioso semifreddo ai frutti di bosco. Era a metà del suo dessert quando con fare apparentemente, normale, esponeva la sua idea, dicendo:
<< come sapete ci serve un responsabile fidato, per ogni nostro laboratorio>> rivolgendosi verso Francoise e consorte, continuando:
<< in questo di Parigi ci sono io, nel laboratorio di Nizza c’è Alberto, quando non è impegnato per nuove ricerche di pietre, rimarrebbe scoperto il laboratorio di Milano>>.
Subito Francoise ribatté:
<< ma! abbiamo già nominato un direttore in quel laboratorio e, mi sembra che svolga il compito con molta professionalità…!>>
Antoine continuava:
<< si, certo, lo abbiamo nominato ma, sarebbe più opportuno qualcuno di noi, per cui avrei pensato a voi…>> indicandoli e ribadendo:
<< cosa ne pensate..?>>.
Nello stesso momento a Francoise cadde, involontariamente, il cucchiaino nel piatto e, lanciava uno sfuggevole e malcelato sguardo in  direzione di Michele.
A Maxim, nel sentire quella proposta, gli si fermava il cuore, non avrebbe più avuto le attenzioni particolari di Benedetta e, disse con voce necessariamente emozionata:
<< Antoine, ti ringrazio per la fiducia e per la superba e ambita promozione ma, lasceremo vacante il posto di creatore di gioielli, come faremo..?>>:
<< non preoccuparti Maxim di questo, durante il tempo necessario a trovare qualcuno, che sia alla tua altezza, ci possiamo stare io o Alberto. A me preme che quel laboratorio sia impeccabile e, chi meglio di voi..?>>.
Erano rimasti in silenzio tra le carezze dei loro ego. Alberto e Benedetta, mentre Antoine si rivolgeva al cognato, si fissarono a lungo parlandosi con gli occhi. Benedetta era rimasta allibita e sorpresa da quella decisione ma, certamente avrebbe trovato la soluzione per rivedere ancora Maxim.
Alla fine della cena, si percepiva nell’ aria una crescente e impalpabile tensione, unita alla non poca preoccupazione. Quando Benedetta e Antoine erano oramai da soli, lei disse:
<< non ti sembra una decisione un po’ troppo azzardata e improvvisa, quella di promuovere Maxim? ne avrà le capacità? ha sempre fatto il disegnatore e creatore di gioielli? >>
<< è da molti anni che conosco Maxim e altrettanti che lavoriamo insieme, forse ho aspettato anche troppo per affidargli un incarico di responsabilità e fiducia, altrimenti non sarebbe avvenuto quello che è successo…>>” rispose Antoine ma, lei a quelle affermazioni le si accese la curiosità e, diventava più insistente, incalzava con altre domande, voleva sapere. Alla fine Antoine le disse ciò che aveva scoperto, tra la sorella e il suo domestico Michele. Per la verità, era a causa di questo che aveva preso quella decisione.

Il giovedì, successivo alla sera della fatidica cena, alla reception del ‘ Novotel Paris Les Halles’ Michele ritirava, per l’ ultima volta, la chiave della camera 327. Erano momenti di sconvolgente passione alternati da travolgente tristezza, per quell’ ingiusta separazione ma, Michele gli aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per trovare il modo di poterla rivedere ancora.
Quello stesso giovedì, Antoine doveva assentarsi, per andare a Milano ad organizzare l’ insediamento della sorella e di Maxim, trovandogli anche opportuno alloggio, per questo aveva chiesto alla moglie Benedetta di accompagnarlo, datosi che aveva un’ agenzia immobiliare anche a Milano.
<< dolce tesoro, ti accompagnerei molto volentieri ma, sono indisposta e, credimi proprio non me la sento di partire>> le disse lei, aggiungendo:
<< ma, non ti preoccupare, mentre ti prepari, chiamo subito il mio ufficio esponendogli il problema, vedrai che una soluzione la troveranno certamente.>>
<< grazie Benedetta, sei un tesoro, cerca di riguardarti…>> le disse lui.
Antoine era appena arrivato all’ aeroporto Charles De Gaulle, chiamò la moglie per sentire come stesse e, lei gli rispose con voce sommessa:
<< Antoine, è già una buona cosa che non peggiora, penso che questo breve riposo mi può solo far bene. Grazie tesoro per la chiamata, ci sentiamo nel pomeriggio, così mi fai sapere cosa hai concluso con il mio ufficio. Un bacio>>.
Presa dall’ ansia, come terminò la conversazione, compose quel numero in modo automatico, istintivo, era scolpito nella sua mente, solo lei lo conosceva.
Alberto rispose con una voce che non nascondeva la stizza, nel vedere quella chiamata da quel numero.
<< ma cosa ti dice la mente, di chiamarmi con il telefono di casa? >> gli disse molto arrabbiato, e lei:
<< sì, hai ragione ma, non preoccuparti è il telefono della mia camera, non mi ha ne vista ne sentita nessuno, volevo parlarti e vederti per questo ti ho chiamato subito dopo aver chiuso con Antoine…>>
<< ma Benedetta, lo sai che dobbiamo comunicare sempre e solo tramite i nostri cellulari personali, di cui solo noi abbiamo i numeri…>> ripeté Alberto, e ancora:
<< in tutti i modi, perché mi hai chiamato, lo sai che sono in negozio…>>
<< sì, Alberto lo so, ma ho bisogno di vederti, facciamo tra due ore al solito posto… ti amo>>
<< va bene, tra due ore. Anch’ io Benedetta>>.
Lei iniziava subito a prepararsi, aveva chiamato Marie- Claire per dirle di far preparare l’ auto da Michele per farsi accompagnare. Arrivati in centro, davanti all’ atelier di Valentino le disse:
<< grazie Michele, puoi lasciarmi pure qui, non c’è bisogno che attendi, tornerò da sola.>>
<< come comanda signora…>> scese per aprirle la portiera, risalì e tornò alla villa. Non molto distante c’ era il posteggio dei taxi, Benedetta saliva sul primo della fila:
<< buon giorno, alla Gare de Lyon per favore…>>
<< buon giorno signora, certamente signora.>> rispondeva il conducente.




P.G.d.L. © 2011
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